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In giro per Bivona
Bivona nei secoli passati fu uno dei maggiori centri feudali della Sicilia. E’ qui che è stato attestato uno dei culti più antichi di Santa Rosalia. Il nome Bivona non deriva dall’arabo e si trova per la prima volta in documenti ufficiali nel 1171 con l’appellativo Bibona. La forma Bisbona è stata utilizzata dal 1363 derivante da bis bona, “due volte buona”.
Ecco cosa scrisse nel 1553 il padre gesuita Domenech, descrivendo Bivona e il suo territorio, in una lettera inviata a Ignazio di Loyola.
« Oltre a ciò sappia V.P. che questa terra si trova in mezzo a molte altre terre e città, che le fanno corona.
A dieci, venti, venticinque miglia, poco più poco meno, da essa distanti si trovano Agrigento, Termini, Trapani, Mazara, Giuliana, Prizzi, S. Stefano, con Palermo ch'è ad una giornata di viaggio. E poiché è terra sana e molto abbondante di frumento, carni e legna, e quanto ai costumi molto migliore di Palermo e Messina, si crede che dai paesi circonvicini molti genitori vi manderanno a studio i figlioli piuttosto che nelle due predette città. È inoltre ricca di fontane e giardini, sano n'è il clima e gode fama di essere la migliore fra le montagne di questo regno»
Tra le architetture civili trovano posto i numerosi palazzi nobiliari tra i quali: Palazzo ducale (del XVI secolo) residenza della prima famiglia ducale, i De Luna d’Aragona; Palazzo municipale; Palazzo del marchese Greco (del XVIII secolo), realizzato in stile barocco e unico palazzo nobiliare di Bivona ad aver mantenuto le proprie caratteristiche architettoniche; Palazzo De Michele, abitazione dei baroni De Michele e residenza dei sottoprefetti; Palazzo dei baroni Guggino; Casa comunale, sede della pretura e, successivamente, ufficio del giudice di pace.
Le fontane pubbliche di Bivona sono circa 20 e la maggior parte è stata costruita dopo il 1887 (anno di realizzazione del primo impianto idrico). Alcune sono semplici fontane in ghisa come quella “Mezzaranciu” o la fontanella Lu Roggiu, mentre altre sono dotate di lavatoio come la Fonatana dei Ferri e la Fontana Pazza.
Altre architetture civili di notevole interesse sono: La Torre dell’Orologio (del XIX secolo) che fu costruita, nel 1775e che ospita l’orologio civico; Magazzino del duca (del XVI secolo), utilizzato come magazzino ducale; Villa comunale; Resti del teatro comunale che fu costruito nel 1834 e terminato dopo il 1847. Nel 1864 il teatro divenne di proprietà comunale e le Carceri, presso il piano terra del palazzo ducale.