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Parco Artistico della Pace

Il Parco Artistico della Pace è un polmone verde della provincia di Agrigento ed un laboratorio di esperienze frutto della sinergia tra l’Associazione Primavera Onlus, l’Azienda Forestale, il Comune di Bivona, il dottore Nino Abate, l’artista Domenico Cocchiara, l’architetto Salvatore Giallombardo. Si estende su due rigogliose colline nella parte alta del Comune di Bivona, alle falde del Monte delle Rose, alta vetta dei Monti Sicani. Da percorrere a piedi o in bici attraverso odorosi sentieri, all’ombra di giganteschi carrubi circondati da una vasta biodiversità, la visita consente una full immersion nell’arte e nella natura. Aperto a diversi linguaggi artistici, diversi artisti si stanno avvicendando sotto l’unico tema “rapporto uomo natura”, ciascuno con il proprio linguaggio capace di tramutare in materia e pigmento le suggestioni del luogo. Qui la bellezza si respira e l’arte, integrata con l’ambiente, veicola le traiettorie dello sguardo verso riverberi di biodiversità. C’è una quiete che invita a fermarsi, una pace che ricarica, un ordine che sorprende. È un laboratorio in continuo fermento, con l’intento di rafforzare, mediante il gesto artistico, il legame tra l’osservatore e la natura, una rigenerazione del paesaggio attraverso processi culturali e ambientali che hanno già fatto del luogo la sede privilegiata per laboratori ludico-artistici, per spettacoli musicali, per percorsi sensoriali, per onoterapia, per lezioni di yoga ed è sempre pronto ad ospitare eventi che dialoghino con il paesaggio. Sculture, istallazioni, murales, poesia, musica, fotografia e tante altre forme artistiche sono in continuo dialogo con l’ecosistema, fondendosi perfettamente con il contesto naturalistico ed offrono un percorso emozionale che culmina sul colle del Calvario dove lo sguardo si perde sui tetti di Bivona e sui verdeggianti crinali dei Monti Sicani.
L’ultima opera istallata nel Parco è “Oxymoron”. Si tratta di una istallazione dell’artista Domenico Cocchiara, con un intervento del poeta Angelo Giambartino. Consiste nel recupero di una porta in lamiera degli anni del dopo guerra dove il poeta Angelo Giambartino ha scritto “never ever”, “mai e poi mai” un gioco di parole che si contrappone con ciò che l’artista Domenico Cocchiara ha dipinto alle spalle della porta: una fata del bosco che invita al silenzio. Una pace con l’elemento naturale è l’emozione principale che caratterizza il Parco, dove le opere d’arte sono perfettamente inserite in un percorso che integra arte e natura. Diverse opere dell’artista Domenico Cocchiara accompagnano il visitatore attraverso le due colline intorno alle quali il Parco si estende. Limen è l’opera pensata dall’artista durante il look down e realizzata subito dopo attraverso una gabbia che trattiene in equilibrio pietre e teste antropomorfe. Il messaggio è che ciascuno faccia la sua parte in un’armonica convivenza. Sempre sul pianoro c’è il “Cerchio del sole”, una istallazione con le teste antropizzate delle quattro stagioni ed al centro un cerchio dove coloro che ritornano in estate al paese natio, prima di partire possono ammirare al tramonto, perfettamente allineato con l’opera, l’ultimo sole al tramonto. Realizzati con due radici recuperate e rinate a nuova vita sono le opere “Metamorfosi” e “Amadriade”. Entrambe si rifanno a miti classici: alle Metamorfosi di Ovidio che dice che “Nulla perisce nell'immenso universo... ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo”; Amadriade è una ninfa che vive dentro gli alberi, tutte le volte che si taglia un albero muore un’amadriade. Scolpite nella pietra calcare locale, sempre dall’artista Domenico Cocchiara sono le tre sculture: Genius Loci e Pegaso. Mentre ai piedi del Golgota perfettamente inserito nel parco in una magnifica collina naturale c’è l’opera “Cristo e Santa Rita” arricchita da un roseto e le ultime due stazioni della Via Crucis realizzate dall’artista Biagio Spallino. Nell’ampio pianoro dove durante il periodo estivo nella cavea naturale che si affaccia su essa viene montato un teatro di paglia, è possibile ammirare una serie di murales dal fascino suggestivo realizzati da: Franco Facella, Raffaele Parisi, Ernesto Lepre, Vittorio Pio Alfieri e Domenico Cocchiara. Accomunati dal tema “natura”, ciascun artista con il proprio linguaggio ha arricchito l’ampio muro che un tempo racchiudeva l’area dell’ex tracomatosario che presto diverrà parco urbano della città di Bivona, grazie all’acquisizione dell’area ottenuta dal Comune di Bivona in comodato d’uso, dopo un lungo e complesso iter.
In alcuni spazi lasciati appositamente vuoti presto verrà organizzato un contest di murales che si spera coinvolga artisti muralisti provenienti dai luoghi più disparati con l’invito a tramutare in arte le suggestioni suscitate dal luogo. Proprio le suggestioni del Parco Artistico della Pace hanno ispirato i versi del poeta Angelo Giambartino, incisi su una lastra che accoglie il visitatore. Numerose sono anche gli interventi dell’architetto Salvatore Giallombardo come una stele con simboli cristiani che segna il confine est del Parco.
Il Parco Artistico della Pace, giorno dopo giorno, sta diventando una straordinaria mostra a cielo aperto, ricca di spunti e motivi di interesse, in un contesto ambientale incantevole e suggestivo. Grazie alla sinergia tra gli artisti, il Comune di Bivona, l’Associazione Primavera onlus e l’Azienda Foreste, questo posto è diventato un simbolo di attrazione, di valorizzazione culturale e turistica della nostra Città.
Straordinarie le opere realizzate all’interno del Parco Artistico della Pace, dove arte e natura si fondono in totale armonia rendendolo un luogo autentico di rara bellezza.

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